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sabato 5 novembre 2011

INCAZZATTREIN

Vorrei oggi raccontare, in sintesi, l’incontro tra MoonTrein (io) e “Io Sono Incazzato Nero” (Andrea Cusati).
Il racconto dell’incontro sarà sintetico, ve lo assicuro, mentre sulla  parte a seguire e sul ragionamento (uno dei ragionamenti) che mi ha portato a fare non offro garanzie.
Qualche mese fa ho dato vita al progetto MoonTrein.
Si tratta di un “NON LUOGO” che si trova un po’ ovunque e, nello stesso tempo, da nessuna parte.

Il Progetto, in ogni caso, pone le sue basi, si sviluppa e si muove essenzialmente attraverso internet.
Ed è proprio navigando in rete che un giorno mi sono imbattuto in un video di Andrea sul suo canale YouTube.
Inizialmente mi ha incuriosito, poi interessato e, presto, mi sono iscritto al suo canale.
Dapprima qualche commento, poi ci siamo scambiati alcune mail, ci siamo sentiti per telefono e, alla fine, ci siamo incontrati di persona.
Andrea è venuto a trovarmi a MoonTrein.



E’ nata così una bellissima collaborazione tra noi due.
Come potete vedere a destra della pagina di questo blog, sopra il link a “Io Sono Incazzato Nero”, ho scritto “GEMELLATI CON”, mi sembrava rendesse bene l’idea.
Mi fa venire in mente, nel calcio, quando si sente parlare di “tifoserie gemellate”, ognuna continua a tifare per la propria squadra, ma le due tifoserie si sostengono a vicenda raddoppiando così l’intensità dei cori.
Anche MoonTrein e  “Io Sono Incazzato Nero” rimangono, e rimarranno, due blog distinti, ognuno continuerà a seguire i propri progetti e i propri obbiettivi, ognuno continuerà a mantenere il proprio stile, ma si sosterranno a vicenda.
In particolare Andrea di “Io Sono Incazzato Nero” andrà in onda una volta al mese su
Radio MoonTrein con la trasmissione “Frequenza Incazzata Nera”, mentre io sarò una sorta di inviato per la Lombardia sul blog “
Io Sono Incazzato Nero”.
Perché ho voluto raccontare questo incontro e questa collaborazione?
Per eccesso di protagonismo? Per far pubblicità a me e ad Andrea?
Ovviamente no.
E qui parte la mia riflessione  riguardo al nostro incontro.
Conosco bloggers che si infamano a vicenda perché non vogliono che gli vengano “rubati” i visitatori.
E’ un grande classico del popolo italiano questo del dividersi, sempre e comunque, in categorie.
L’incontro tra me e Andrea, a mio parere, dimostra innanzitutto il fatto che collaborare è possibile e che le diversità arricchiscono.
Inoltre, se il concetto di “collaborazione” si trasporta a livello generale, allora penso che questa non sia più una storiella di due bloggers sfigati che si incontrano, ma ritengo sia una delle chiavi più importanti e fondamentali per la lettura della situazione italiana.
Per chi non fosse agile di sinapsi, adesso io e Andrea non c’entriamo più, non sto dicendo che il nostro incontro è fondamentale a livello nazionale, ho trasportato un piccolo esempio di collaborazione vissuto in prima persona in un discorso generale.
Lo preciso perché poi c’è sempre il genio che fraintende.
Tornando a noi, io sono certo che il giorno in cui il popolo italiano la smetterà di dividersi in tante piccole fazioni e inizierà a collaborare, anche nelle diversità, beh sarà un gran giorno.
Io sono del Milan e tu sei dell’Inter. Fottiti.
Io sono del Nord e tu sei del Sud. Terrone! Polentone!
Io sono uomo e tu sei donna. Tutte zoccole! Tutti porci voi uomini!
Io sono di destra e tu sei di sinistra. Comunisti! Fascisti!
E potrei continuare all’infinito con queste stupide etichette che ci dividono, sempre e comunque.
Insomma, gira che ti rigira il concetto è sempre quello: DIVIDE ET IMPERA.

Anche Andrea aveva pubblicato un video con questo titolo “DIVIDE ET IMPERA”  tempo addietro.


Continuare a dividerci serve solo a fare il gioco di chi ci vuole deboli, un popolo diventa forte quando è unito.
E’ l’esempio degli spaghi, che se hai cento spaghi e li tagli uno ad uno con una forbice è facilissimo, se gli stessi cento spaghi li prendi e li intrecci tra loro… col cazzo che li tagli più.
Non ho scoperto nulla di nuovo e ho detto cose sicuramente banali, ma con questa storia della banalità poi si rischia di non dare il giusto peso a dei pensieri.
Il fatto che si stia uniti o che ci si divida sempre e comunque, sarà pure banale, ma è la differenza che passa tra l’essere un popolo forte e padrone (sovrano) del proprio destino, e l’essere un popolo di rincoglioniti mentali che di fronte ad una delle più grandi crisi economiche mondiali della storia, continua a guardare il Grande Fratello e a preoccuparsi se i calciatori fanno sciopero o  no.

“Divide et impera chi l’ha detto ha interpretato la nostra storia, ci han regalato un viaggio nel futuro in cambio della nostra memoria” cantava Jovanotti in una sua vecchia canzone.
La canzone si intitola “Dobbiamo inventarci qualcosa” ed è proprio quello che dobbiamo fare, urgentemente.


Randaz

“saremo un arcipelago di idee, resisteremo a piogge e alle maree…”

1 commento:

  1. Cioè... non ho parole... giuro... sono commosso e... non potevi esprimere tanto con parole più semplici...

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