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mercoledì 20 giugno 2012

Benvenuto Jaman Truck - Moglia (MN) - Giugno 2012

Salve a tutti, dopo il recente esordio di "Archibald" sulle pagine di MoonTrein, siamo lieti di presentarvi un altro nuovo collaboratore: Jaman Truck.
Chi segue MoonTrein da tempo avrà subito capito, dalla prima parte del suo nick "Jaman" che non si tratta di un vero e proprio nuovo ingresso. La seconda parte del suo nick "Truck" ci dice che un trucker, o un "camionaro", come ama definirsi lui.
 Quindi non si tratta di un vero e proprio nuovo ingresso, ma la sua collaborazione con la rubrica "camionaro1911" parte ora e quindi, come collaboratore ufficiale di Moontrein, è al suo esordio.
In quanto camionaro, Jaman Truck fotograferà per noi i luoghi d'Italia, forse d'Europa, magari del mondo e, un giorno, sicuramente, anche i luoghi dello spazio
(del resto Moontrein è il treno in viaggio verso la Luna).

Il primo servizio di Jaman Truck, per la rubrica "camionaro1911" riguara Moglia, un paese in provincia di Mantova. Anche lì, il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna ha fatto danni.
Jaman ha immortalato alcune immagini, cercando di non fotografare luoghi con persone nè di esagerare nel numero di scatti per non passare da "turista del dolore" e per rispetto dei residenti. Thanks to Jaman Truck.


domenica 17 giugno 2012

Odio il calcio - di Marvin


Odio il calcio per svariati motivi. In primis i calciatori. Una volta erano atleti con due palle così che piuttosto di simulare un fallo te lo mettevano nel culo, il fallo. Oggi invece, li avete visti? Fighette del cazzo dopate e lampadate buone solo a frignare perché gli si è rotta l’unghia del piede. Ueeeeeh  mi si è rotta l’unghia del piede….ueeeeeh voglio la mamma!  Fanculo, rivoglio i miei atleti cazzuti.
E poi i giornalisti, che idioti! Sono vent’anni che fanno le stesse domande e sono vent’anni che ricevono le stesse identiche risposte: eeeeeeh l’importante è il risultato…eeeeehh ce l’abbiamo messa tutta…eeeeeh il mister ha ragione…eeeeeh v-a-i-a-f-a-r-e-i-n-c-u-l-o cazzo! Hai li un microfono e 40 milioni di persone dì qualcosa di intelligente, no? Totti dì qualcosa di intelligente, Gattuso dì qualcosa di intelligente: eeeeeh laif is nao. Mah!
E ancora, i presidenti. Il calcio è praticamente in mano a 4 petrolieri, 6 banchieri e 9 mafiosi. Che bell’affare! E infatti si vedono i miliardi di euro che riempiano le tasche di quei truzzi di merda.Vi ricordano qualcosa i nomi di Giraudo, Bettega e Moggi? Pensavate che era tutto finito? Poveri illusi! C’è voluto quel frocio di Signori per ricordarvelo...
Ma la cosa che mi fa più incazzare sono i tifosi. Una massa di cerebrolesi che spendono e spandono per alimentare il marciume del calcio. Contenti loro, contenti tutti. Ma gliene venisse in tasca qualcosa, dico io! E invece guardateli mentre si strappano i capelli per un rigore sbagliato. Ma dai, Ma per cosa?!

E poi, chiudetele quelle curve del cazzo…ermeticamente, intendo. Con gl’ultras dentro. Che si scannino tra di loro e che la piantino di sfracassare i coglioni quegl’inutili e insignificanti avanzi di galera. 
Volete un sport? Il curling, quello si ch’è uno sport.

Marvin

domenica 10 giugno 2012

UN PELO DI F... - SLEEPERS


SLEEPERS

Titolo originale
SLEEPERS

Paese USA

Anno 1996
Genere drammaticoRegia: Barry Levinson

Soggetto: Lorenzo Carcaterra

Sceneggiatura: Barry Levinson

SCHEDA TECNICA CAST


Jason Patric: 
Lorenzo "Shakes" Carcaterra

Brad PittMichael Sullivan
Robert de Niro: Padre Roberto "Bobby" Carillo
Kevin Bacon: Sean Nokes
 
Vittorio Gassman: King Benny
Dustin Hoffman: Danny Snyder
 
Billy Crudup: Tommy MarcanoRon Eldard: John Reilly

TRAMA:
PRIMA PARTE

Hell's Kitchen, New York .
Lorenzo Carcaterra “Shakes”,Michael Sullivan,John Reilly e Tommy sono quattro amici che
 cercano di crescere in un multietnico e malfamato quartiere, dividendo il loro tempo tra la chiesa,  servendo messa come ministranti e la strada, facendo piccole commissioni per il “boss”della zona, King Benny,(Vittorio Gassman). I quattro amici hanno come punto di riferimento padre “Bobby”Carillo (Robert De Niro),loro caro amico con trascorsi da criminale e Carol Martinez,(Minnie Driver).
Nella calda estate del 1967 i quattro giovani decidono di mangiare hotdog senza pagarli,quando  “Shakes” ne ordina uno e poi scappa, il venditore ambulante lascia il carretto incustodito alla mercé degli altri tre che si abbuffano di panini ;non ancora soddisfatti decidono di spostare il carrello fino a quando non arrivano sulle scale che portano alla metropolitana, il loro piano consiste nel far avvicinare il commerciante e costringerlo a fare una scelta, prendere il carretto che altrimenti cadrebbe giù lungo le scale oppure acciuffare i quattro burloni,ma qualcosa va storto e il carretto, a causa del suo peso, scivola dalle mani dei ragazzi e cade su di un uomo ferendolo 
gravemente.
Tre di loro vengono condannati a scontare una pena non superiore a diciotto mesi ne inferiore ad un anno nel riformatorio maschile Wilkinson, mentre Shakes sconterà solo sei mesi essendo arrivato a furto avvenuto.
Durante il pranzo nel refettorio,a causa di una rissa che li vede coinvolti,i quattro vengono presi di mira dalla guardia carceraria Sean Nokes (Kevin Bacon)
 che, con la complicità di altri tre suoi colleghi, li picchia e abusa 
sessualmente di loro.
Un giorno si disputa una partita di football tra i detenuti e le guardie,
 quest'ultime perdono e Nokes si vendica uccidendo Risso un ragazzo afroamericano che aveva deciso insieme a “Shakes”e agli altri di non subire, oltre che le violenze, anche l'umiliazione di perdere il match.

SECONDA PARTE

Autunno 1981
Una sera John e Tommy,ormai divenuti adulti,si recano in un ristorante per cenare e vedono un uomo intento a gustarsi quello che sarà il suo ultimo pasto, infatti riconoscono in lui il loro aguzzino e dopo essersi presentati lo uccidono.
Vengono presi, incriminati e incarcerati in attesa di processo.
Michael divenuto sostituto procuratore distrettuale di New York riesce a farsi affidare il caso in modo tale da poter giostrare a suo piacimento il processo e di condurre la macchina della vendetta già avviata dai suoi amici contro le 
restanti guardie e il riformatorio.

RECENSIONE:

Il film è diviso in due parti, la prima riguarda l'adolescenza dei 
protagonisti mentre la seconda parte descrive la loro vita in età adulta, 
amicizia e vendetta sono i temi principali del film che si dilunga troppo su 
alcuni passaggi. 
Non è di certo la migliore opera del già premiato Barry Levinson che con 
questo film punta dritto al cuore ma la storia è interessante e la si segue 
volentieri soprattutto grazie a mostri sacri quali De Niro e Hoffman , al 
nostro Vittorio Gassman e al bravo e sottovalutato Jason Patric. BUONO



 BANDITE IL FRA SCONCE


martedì 5 giugno 2012

Gino - di Archibald

Signori, Signore, siamo onorati di presentarvi Archibald, il nuovo collaboratore del Progetto MoonTrein.
Con la passione per la scrittura, residente a Moontrein, Archibald scriverà per noi, ma soprattutto per voi, dei racconti che vi emozioneranno a tal punto da provare l'impulso immediato di smettere, per sempre, di leggere le cazzate che scrive Marvin.
La sua categoria si chiamerà "SENZA CONFINI".

Questo è il primo racconto di Archibald, per MoonTrein, preceduto da due righe in cui si presenta.
Il titolo del racconto è "GINO".





“Non so sciare, non so giocare a tennis, nuoto così così, ma ho il “senso della frase”.
( Andrea G.Pinketts, Il senso della frase)

Non sono sicuro di avere il senso della frase, ma mi piace pensarlo e mi piace scrivere.
Mi hanno detto che qui posso trovare un po' di spazio per farlo, spero di essere all'altezza.

Archibald.


GINO

Mio nonno è Bruce Willis.
Non che io sia il nipote del famoso divo di Holliwood. Il fatto è che proprio come John McLane, il celebre poliziotto da lui interpretato nella saga Die Hard che dopo soli dieci minuti di film si trova in canotta completamente sporco di sangue, anche mio nonno dopo essersi vestito di tutto punto si riduce sbragato, cintura dispersa sostituita da una corda o dalla fascia di spugna dell'accappatoio, camicia piena di macchie di sconosciuta provenienza ed i polsini al gusto frappuccino.
Mio nonno si chiama Luigi, ma per tutti, me compreso, è sempre stato Gino.
Se John McClane ha sbriciolato il grattacielo Nakatomi per liberarlo dai criminali della Germania orientale, Gino ha combattuto la seconda guerra mondiale contro i nazisti. Si è arruolato nel corpo di fanteria ed è finito ai margini del conflitto bellico sull'isola di Sant'Antioco ad ovest della Sardegna. Per non farsi mancar nulla ha rinunciato agli scontri di massa, agli assalti ed alle incursioni per farsi assegnare, volontario, alle cucine. Poi le alte sfere dell'esercito stanche delle sue varianti dell'unico piatto che sapesse cucinare, il brodo, lo hanno relegato ad un incarico d'ufficio presso la capitaneria di porto. Fortuna vuole che gli alleati siano sbarcati a Salerno, lontano dalle coste sarde. Fosse stato per Gino e le sue indicazioni, unico radiotelegrafista che invece dell'alfabeto morse conosceva i segni della briscola, adesso gli americani starebbero ancora vagando per il Mediterraneo e si sarebbe dovuto riscrivere la storia.
Figlio di contadini, al termine delle ostilità Gino è tornato alla vita di campagna. Era addetto all'irrigazione, nel senso che faceva il bagno nei canali invece di zappare ed era addetto al bestiame; Gino sussurrava ai cavalli in anticipo su Robert Redford, non a scopo terapeutico ma semplicemente per convincerli a lavorare al suo posto. Se Moira degli elefanti fosse passata da quelle parti avrebbero messo su un gran bel numero da circo.
Invece in una vita uscita da un copione cinematografico, come George McFly di Ritorno al Futuro ha conosciuto la sua futura moglie al ballo della scuola, Gino ha conosciuto la sua musa alla sagra del paese a tema "Romanticismo nel bosco". Si chiamava Stella e con un nome così, scritto direttamente nel firmamento, non è potuto che scaturirne una storia d'amore illuminatissima.
Infatti a Gino è bastato il tempo di un ballo per conquistarla, sposarla, trasformare le sue zucche in una lambretta e barattare i suoi campi con un'osteria in paese; osteria a conduzione familiare, la moglie dietro il banco ed il marito alle relazioni pubbliche. Primo locale in un paese così piccolo ad introdurre la riffa (casualmente eh, casualmente sempre vinta dal proprietario), il gioco del poker ed il tavolo delle piastre.
"Non c'era mai una sedia libera" ama tuttora ripetere mio nonno, anche perché quando c'era la occupava lui per fare compagnia ai briscoler e giocare a carte fino a tarda ora.
Come in ogni sceneggiatura che si rispetti c'è sempre la parte del cattivo: in questa il ruolo spetta all'oscuro male che ha spento la sua Stella in un grigio pomeriggio d'autunno. Gino ha portato il lutto, non al braccio ma sulle spalle di tutti con pacche confortanti, per ricordare che la vita continua e che la sua Stella non avrebbe mai smesso di brillare di luce propria, purtroppo l'avrebbe vista solo più distante.
Per ripartire Gino si è trasferito nella casa al lago e per far rivivere i fasti del passato ha iniziato una brillante fase latin lover, stavolta con la variante vedovo. Ha messo nel carniere, nell'ordine, una signora svizzera scartata perché maniaca della pulizia ("l'uomo deve puzzare" è una della filosofie di vita di mio nonno), un'anziana contessa bocciata perché considerata avara ("i conti si dividono" altro principio cardine della sua arte zen) ed un'indigena del posto messa da parte perché non ritenuta all'altezza ("vive al ricovero, non è al mio livello, io ho ancora la patente!").
Ha perciò chiuso il Tour accasandosi, virando verso una quieta convivenza con una ex compaesana anch'essa rimasta vedova, disposta a condividere con lui talamo, argomenti ed interessi, ma soprattutto le spese di vitto e alloggio.


Gino ha stretto poi amicizia con un altro villeggiante in pensione, tale signor Aldo, ex imprenditore edile. Con lui ha intrapreso un affiatato sodalizio che li ha portati a compiere, emuli del Mascetti e del Perozzi di Amici miei, zingarate varie in terra lacustre. Da ricordare il parcheggio in un bunker durante un torneo di golf ("ho visto il ghiaione, pensavo fosse un posteggio"), l'espulsione da tutti i circoli anziani per vari magheggi con le carte e perla delle perle il lungo lago, rigoroso senso unico, percorso contro mano fingendosi stranieri a digiuno di segnali stradali locali con la macchina targata clamorosamente Cremona.
Oggi Gino ha ottantotto anni ed è tornato al paesello natio.
Fa colazione con gli all bran, mangia kiwi, yogurt, verdura cotta, ma non disdegna un sano masochismo alimentare che lo spinge ad ingurgitare pizza, risotto, crostata alle fragole, il tutto nella stessa portata. Ha una badante part-time che lui ha convertito alla scala quaranta in zona cucina ed alle spugnature orientali in zona bagno, possiede scorte incommensurabili di Voltaren ed ha un'ernia epigastrica che si ostina a chiamare epigrafica forse perchè la ritiene un dono divino.
Non ha comunque abbandonato le vecchie passioni come il Milan, la boxe in Tv, il buon vino e le belle donne. Un po' come a Bruce Willis.
Non so se ve l'ho detto, mio nonno è Bruce Willis. Duro a morire, deliziosamente leggiadro nel vivere.

Archibald


Giovedì 14 Giugno - Brescia